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Rosso di Sovenat, una via fuori dagli schemi.

7 Ago

Il Rosso di Sovenat è una cima poco frequentata in alta Val Lavizzara. Nel 2007 salii la via normale con mio papà e con Daniele. Da allora ben poche persone hanno firmato il libro di vetta. Quest’estate, in un rarissimo fine settimana di bel tempo ho salito con Matteo la cresta Pioda dei Müna. La cresta è stata salita per la prima volta da Giuseppe Brenna e Dino Deglise, (forse anche qualcun’altro, non ricordo), una trentina d’anni fa. Presenta difficoltà fino al 6a, che si concentrano nelle prima parte, noi abbiamo evitato i tiri sulla Coda di pesce e abbiamo preferito salire alla sella da dove iniziano le difficoltà.

La via presenta due tiri abbastanza difficili, poco chiodati, ma ben proteggibili con protezioni veloci. Bisogna  fare attenzione alla tenuta dei vecchi chiodi, alcuni escono solo tirandoli con la mano. Il resto della cresta è da percorrere in conserva o con dei brevi tiri su difficoltà contenute.

La discesa avviene per la via normale con tre doppie da 10 metri e diverse traverse su erba e cengie a cui occorre prestare la massima attenzione attenzione.

Dai piani di Peccia, ci si porta con una faticosa salita fino all’evidente attacco della cresta, (3 ore) da qui in 4 ore in cima per la cresta, prevedere ancora 1 -1.5 ore per la discesa.

Viste le difficoltà e la struttura placcosa dei due tiri difficili é consigliato arrampicare con le pedule.

Ulteriori informazioni su : Ticino Keepwild, Climbs Topos, Verlag, p. 72

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